
Perchè questa è fondamentalmente la storia d’amore tisica e infelice di due folli che si incontrano, una donna innamorata di un uomo e un uomo innamorato di sé.
Il coraggio di Bellocchio è di raccontare questa follia amorosa con una aderenza filmica assoluta all’epoca, narrandoci la storia (e la Storia) come all’Opera, usando lo specifico italiano del melodramma, non temendone gli eccessi, tratteggiando caratteri sul filo dello stereotipo, affrescando “scene madri” potentissime, usando senza riserve il primo piano, abbattendo la Storia con il Cinema, la forza dell’immagine (e dell’immaginazione) come unica verità, le testimonianze, i documenti, i ricordi non contano nulla, l’unica cosa vera è quell’uomo sullo schermo, il cinegiornale, il fotogramma (ri)scrive un’epoca, l’unica realtà è quella filmata.
La passione politica unita in un amplesso con quella amorosa e vissuta dannunzianamente al massimo (Bellocchio filma i corpi nudi dei due amanti senza timidezza né vergogna, mostrandone tutta la sensualità). E mentre Benito scopa bene ma ad occhi aperti, Ida li chiude (e quindi non vede) e si abbandona all’amore (siiii, ti amo, daiii ancora, ti amo), la storia è già scritta.
Non si può non accennare ad un ulteriore sottotesto filmico, se non altro per la sua attualità: la condizione della donna che pensa. Ida è colta, intelligente, appassionata, combattiva, sensuale, non accetta il ruolo sociale che le viene imposto (a differenza di Rachele, per contrasto, rozza, incolta e sessualmente spenta, che è contenta di fare la massaia fascista). La pazzia è non adeguarsi alle regole sociali.
D’altro canto Ida, pur così colta e intelligente, si gioca tutto per amore, confermando sia che la passione distrugge la razionalità, sia la vocazione al sacrificio tutta femminile (ma non siamo in presenza di una vocazione sacrificale cristiana: Ida si sacrifica ma in cambio pretende moltissimo, cioè il Nome).
Bellocchio lavora anche su un altro piano. Nella follia di Ida si assiste alla confusione tra realtà e immaginazione, tra finzione e verità – storica e della (sua) storia. Benito esce dalla vita ed entra nello schermo, diviene figura da cinegiornale, il kid chapliniano diviene il kid di Ida. Le lettere compromettenti volano in aria come i volantini di propaganda, fasulle e partigiane.
Benito icona buttato giù dal piedistallo dal figlio mai voluto, amato, riconosciuto, Benito icona schiacciato infine dalla pressa democratica di un Paese che ha già dimenticato quello che ha fatto (per rifarlo ancora?).
E la finzione, la rappresentazione della Storia (e della storia) assale e prende il sopravvento sulla realtà. Un matrimonio è stato celebrato o Ida si è filmata tutto nella sua testa?
E nella rappresentazione di questo potente melodramma che consuma il suo destino (di

Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi sono bellissimi come due divi di un film di Alessandrini o di Blasetti.
@pickpocket83: hai ragione, ma Bellocchio da sempre non riceve le attenzioni che meriterebbe in Italia.Un saluto.
Bellissimo post! Complimenti. :)Film molto apprezzato anche dalle mie parti. Un peccato che spesso si finisca per cadere preda di quel cieco livore di cui accenni nel post… Questo film meritava (molta) più attenzione di quella che ha ricevuto.Un saluto
@Udp: avevi mille ragioni del resto supportate da validi argomenti e da una sega circolare…ricambio lo smack (castissimo)! ^^
Non mi viene altro da aggiungere a commento che BRAVO, BRAVO E ANCORA BRAVO! ZUM ZUM ZUM UUUUUUAAAAAA SMACK! :-)(vedi che non avevo torto a consigliartelo più che caldamente?)
scusa l'off topic, credo ti interessi:sono riuscito ad avere una copia di colpo di stato! non è uno scherzo!!http://www.megaupload.com/?d=63BVCVVHnota bene: scaricare e mettere su torrent e emule SENZA modificare l'estensione e/o la dimensione del file!password per lo zip: salce
@noodles: senza dubbio, un film gigantesco.
senza dubbio la passione accecante di Ida è quella di un intero popolo (o buona parte di esso) illuso da un fantoccio troppo preso di sé. E per questo condannati (molti) alla catastrofe.grandissimo film.